Come mi sono fatto andare bene Shotwell

So che c’è tanta gente che non va molto d’accordo con i programmi per la gestione personale delle fotografie tipo Shotwell, digiKam, F-Spot, gThumb, fotoxx, etc, etc. Lo dico perchè sono stato uno di questi e lurkando in giro ho letto tante lamentele di gente che avrebbe preferito un programma semplice che permettesse semplicemente di organizzare le proprie foto in album directorycentrici piuttosto che in eventi che raggruppano foto importate nel filesystem con una struttura interna di directory e sottodirectory basata sulla data dei metadati EXIF che non tutte le foto purtroppo hanno. Con un po’ di amarezza ho scoperto che un programma bello e semplice come Shotwell che tenga le foto organizzate sul filesystem in una maniera più directorycentrica… non esiste. Dunque mi sono interrogato sul perchè e sono arrivato alla personale conclusione che forse non esiste perchè se tutti volessero tenere le foto organizzate in album in cartelle basterebbe un file manager in grado di fare una anteprima visibile, e quello -si- esiste e si chiama nautilus, anche se non ha funzioni specifiche.

E’ innegabile che applicazioni del genere sono comode ed utili e pure fatte bene, quindi ho cercato di capire meglio come funzionavano e fino a che punto fossero customizzabili senza esagerare coi tweak per trovare una soluzione che mi stesse bene ed alla fine la mia scelta è ricaduta definitivamente su Shotwell perchè IMHO è il più semplice ed ha alcune funzionalità e impostazioni davvero interessanti. Senza nulla togliere alle altre applicazioni che sono anche potenti, ma meno semplici e con interfacce IMHO poco ergonomiche.

Prima di tutto: Shotwell non modifica le fotografie importate, come iPhoto mantiene le originali nella cartella di importazione e quelle modificate nel suo database, compresi i metadati, a meno che non si voglia scriverli fisicamente nelle foto, ed è in grado di tenere monitorata la cartella della propria libreria per aggiunere automaticamente anche le foto copiate manualmente e non importate da un dispositivo. Questa IMHO è una cosa molto utile perchè di fatto lo rende anche una specie di frontend in grado di mostrare foto già esistenti sul filesystem e di aggiungere i metadati per poterle arricchire lasciandole comunque dentro le cartelle-album con una struttura personale.

Lo screenshot esemplifica la mia soluzione: ho impostato Shotwell per gestire e tenere monitorata la cartella ~/Immagini/Fotografie piuttosto che la default ~/Immagini (questo per evitare che venissero automaticamente aggiunti alla libreria altri file che tengo nella cartella Immagini, tipo gli sfondi) ed ho impostato una struttura personalizzata delle sottodirectory della libreria di Shotwell prependendo la cartella [Importate] al modello. In questa maniera posso tenere separate le foto importate con Shotwell dalle altre foto già esistenti, senza escludere il poter spostare manualmente le foto in un secondo momento per organizzarle sul filesystem in una maniera più coerente ma comqune sempre all’interno della libreria di Shotwell.

Inoltre, per facilitare il backup, è anche possibile spostare la directory di configurazione ~/.shotwell/ dentro la stessa cartella delle libreria e poi rimpiazzarla con un link simbolico in quanto le cartelle nascoste non vengono monitorate anche se dentro la posizione della libreria!

2 commenti

Danilo Tulone 16 Maggio 2013

” a meno che non si voglia scriverli fisicamente nelle foto”

Quello che cerco di fare… è possibile che non ci sia un “salva modifiche?”.

Giampaolo Bozzali 16 Maggio 2013

ma non riesci a modificare i metadati?