Inizialmente avrei voluto copiare-ed-incollare questo scritto di qualche anno fa su facebook, come post o come nota… poi, a differenza di tanti, il mio ego si è calmato ed ho ricordato che avevo già un blog personale, ma da anni ed anni prima di facebook, quando ancora si chiamava weblog e nessuno lo aveva ancora abbreviato in ‘blog’, funzionante con xml ed rss ed addirittura altri standards… era più giusto postarlo li, indicizzato dai motori di ricerca a-comu-veni-si-cunta. E’ dedicato a tutti gli amici musicisti che ho incrociato nella mia vita, piccoli e grandi. In particolar modo ai sub, i subwoofer, i subaquei, a chi suona il basso. A chi quando suona si immerge in una dimensione parallela dove vede anche cose molto brutte e li-per-li non sa che fare. Che vi sia di ispirazione.
(altro…)bass master
«In this style of playing, the 16th note is the foundation of life itself! It’s important that you “feel” each 16th note in the bar, even in case where the 16 note is not actually played as a pitch. If the pictch is not played then the ghost notes can be used to help propel the rhythm and outline the feel.»
cit. Francis Rocco Prestia
“Red Baron” incrociata con “Tutu”, o viceversa
Qualche settimana fa stavo ripassando Red Baron di Billy Cobham ma mi girava ancora in testa Tutu di Miles Davis/Marcus Miller che avevo ascoltato poco prima… mentre suonavo mi accorgevo che tutto sommato potevano suonare assieme ed ho provato a registrarle a metronomo ognuna su un canale diverso.
Peccato che quando ho scelto il titolo non sapevo ancora che “Tutu” è una persona a cui era stato dedicato il pezzo… e non la gonna delle ballerine, ma vabè, ormai :D